“Come da un buon gioiello può nascere una griffe”

“Come da un buon gioiello può nascere una griffe”

Molti operatori nel settore del gioiello sono frustrati dall’esistenza dei social network. Si sentono inadeguati a questi nuovi mezzi di comunicazione, ritenuti così importanti nel mondo del fashion e del lusso, perché non li conoscono e sono più a loro agio invece con quelli che spesso vengono etichettati come strumenti di marketing oggi obsoleti e non più indispensabili.

Ma se ti dicessi che i social e il web marketing non sono gli strumenti primari per trasformare un’azienda in un brand?

 

La consuetudine, oggi, ci porta a pensare che per affermarsi con una marca serva solo investire parecchio in visibilità sui social network e sulle campagne online e che non sia necessario altro.
Questo non è vero, perché la pianificazione sui social e le campagne di web marketing rappresentano soltanto una delle fasi della comunicazione di un business e, per la precisione, l’ultima.

 

Il lancio di un brand prevede una sequenza precisa di action che devono essere sempre precedute da specifiche attività off line: lo studio del prodotto, lo studio del mercato, il posizionamento del prodotto nella mente del cliente, la creazione effettiva del marchio, il coinvilgimento di chi ha la capacità di influenzare realmente il pubblico e le vendite, ecc.

Le Pubbliche Relazioni (PR) coinvolgono non solo il mondo online, ma soprattutto quello offline e consistono in una serie di azioni che vanno programmate addirittura prima dell’avvio delle campagne di advertising e spesso anche prima della progettazione definitiva del brand e del suo posizionamento.

Le campagne di advertising, senza prima aver “scatenato” le PR, non funzionano, mettiamocelo in testa una volta per tutte!

E’ necessario che ciò che l’azienda comunica di se stessa, venga prima supportato da pareri autorevoli esterni all’azienda, da parte di persone, testate, iniziative editoriali, ecc., di cui il cliente tendenzialmente si fida di più.

Non parliamo solo di influencer on line (che nel tempo risultano sempre meno credibili) o aspiranti tali, ma di voci autorevoli quali: esperti del settore, singoli giornalisti, testate blog, organizzazioni, ecc.

In Italia, più che all’estero, il consumatore tende a non fidarsi della pubblicità tradizionale, è scettico rispetto a un brand che afferma che il proprio prodotto è migliore degli altri. Deve farlo qualcun altro per lui. Un articolo su un giornale o un’intervista, ad esempio, è più credibile rispetto a una pagina pubblicitaria. Anche quando è evidente che l’articolo è espressamente un pubbliredazionale ed è stato commissionato dall’azienda di cui si parla. Il solo fatto che la testata l’abbia pubblicato, nella percezione del lettore, conferisce comunque autorevolezza al marchio.

 

L’advertising in generale (incluso quello che avviene sui social network) quindi non è affatto una soluzione veloce (sebbene costosa) per costruire un brand e per far soldi, ma è anzi un ottimo strumento per sprecarli se non viene preceduta e affiancata dalle public relation!

Quando c’è la capacità di realizzare prodotti d’eccellenza, creare un nuovo brand che diventi nel tempo una griffe, è solo un fatto di comunicazione: individuare esattamente cosa comunicare e attraverso quali strumenti e quali media farlo.

Per un’azienda di gioielleria non basta conoscere perfettamente il mestiere ed essere di fatto un’eccellenza nel settore. Per determinare il successo di un nuovo marchio e dei suoi prodotti nella mente delle persone, occorre implementare con competenza una strategia ben articolata.

Ciò che dovresti fare è capire:

  1. se il tuo prodotto ha del potenziale per portarti a diventare una griffe riconosciuta,

  2. come dovresti organizzare le tue attività al meglio per raggiungere i tuoi obiettivi,

  3. cosa ti manca per farlo.

Un buon consulente dovrebbe aiutarti a focalizzare tutto questo prima di venderti, un tanto al chilo, post sponsorizzati, campagne su Facebook, Instagram e Google e magari pagare a peso d’oro qualche famoso influencer.

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Ciao e alla prossima pillola di marketing per il gioiello!

Erika Zacchello